Mindfulness è esperienza di attenzione consapevole, una pratica che permette l’ancoraggio a se stessi ed è esperienza di “stare nel momento presente” (D. Stern) con intenzione ed amorevolezza (J. Kabat-Zinn). La presenza mentale senza giudizio aumenta la consapevolezza di ciò che stiamo vivendo, e permette una visione più chiara e profonda delle cose che ci attraversano. I benefici della Mindfulness sulla riduzione dello stress e sullo stato di salute delle persone sono documentati scientificamente: l’apertura della mente all’ascolto del corpo e del respiro ha effetti positivi sull’umore, sul potenziamento della creatività e sul recupero della socialità.
Il residenziale è la scelta di una sosta che, in controtendenza, permette un tempo dedicato a ‘non fare’, semplicemente a stare nell’ascolto del corpo e del respiro; un tempo dedicato al silenzio e alla ricerca di quella profonda quiete che permette di vedere le cose così come sono, migliora la capacità di ascolto, favorisce la percezione di armonìa e promuove consapevolezza, spontaneità e intimità (E. Berne). Qui la pratica viene proposta nelle sue diverse forme, mentre il ritmo e il livello del percorso sono alla portata di tutti, sia di chi ne abbia già esperienza, sia di chi si avvicini alla pratica per la prima volta: l’incontro con la Mindfulness infatti è personale.
I destinatari del ritiro sono proprio le persone interessate e disposte a cambiare il ritmo della propria vita, rinunciare allo stress, coltivare la quiete interiore partendo dalla consapevolezza del respiro, sperimentare una sintonizzazione profonda con gli altri. In particolare questo appuntamento annuale è dedicato a chi opera nella relazione d’aiuto, sia come professionista che come essere umano impegnato nella genitorialità, o forse nella cura di una persona anziana o di un amico che sta male: la Mindfulness, alla luce dei recenti progressi delle neuroscienze e degli sviluppi delle teorie intersoggettive, è destinata ad influenzare sempre di più i principali setting dell’aiuto, sopratutto è auspicabile che essa diventi la base del training dei clinici, qualsiasi sia il loro orientamento teorico (D.Siegel). Il recupero di una buona capacità di stare in contatto con sè e con l’altro e poi di riflettere insieme all’altro sull’esperienza di questo presente vissuto insieme, permette all’incontro terapeutico di diventare una vera esperienza trasformativa.
Da quest’anno vi proponiamo più date, e luoghi diversi per scegliere il vostro ritiro in base alle vostre esigenze. Ci alterneremo nella conduzione, più spesso ci troverete insieme nelle diverse sedi. Il tema che sceglieremo per la riflessione, sarà lo stesso per le diverse sedi.
Il tema emergente quest’anno è quello delle Carezze (E. Berne, C. Steiner), che sono i principali veicoli di Riconoscimento reciproco tra esseri viventi. Nel momento stesso in cui dirigiamo l’attenzione verso di noi in modo non critico ma compassionevole e curioso, noi offriamo a noi stessi, così come siamo, una ‘Carezza incondizionata’; questa posizione di apertura verso il sè prepara l’immediato aprirsi dello sguardo all’altro, che in vari modi si manifesta a noi nel suo modo di essere unico; aprirsi allo scambio di Carezze ci restituisce allora la possibillità di una trasformazione che nasce proprio all’interno della relazione. Vedremo come l’Analisi Transazionale ci aiuta a rendere consapevole il nostro modo di dare, di prendere, di chiedere carezze; il modo in cui le accettiamo o le rifiutiamo, il modo in cui rifiutiamo o accettiamo di darle agli altri. Perché una transazione d’aiuto sia efficace, devono sussistere infatti tre condizioni: 1) la richiesta d’aiuto 2) l’offerta d’aiuto 3) l’accettazione d’aiuto. Accettare un aiuto – una carezza, un riconoscimento – potrebbe essere una scelta non banale, perchè mette a soqquadro qualche convinzione che fonda il modo in cui noi vediamo noi stessi, gli altri e il mondo. Queste rappresentazioni possono cambiare, quando ci riprendiamo il permesso di chiedere, dare o ricevere una carezza, un aiuto, in modo libero.
dott. Cecilia Waldekranz Piselli; cell. 333 2436779; mail cecilia.waldekranz@gmail.com
Rovofiorito, Località Sottoterra s.n.c. 02030 – Casaprota (RI), www.rovofioritoinsabina.org Coordinate GPS: 42.2358786; 12.7915601
Ognuno contribuisce al vitto.. Per il pernottamento c’è la possibilità di dormire a Casalelaluna, un agriturismo a 300 mt di distanza da Rovofiorito. La cifra richiesta dall’agriturismo è di € 35,00 a notte in camera doppia, con colazione. Il pagamento viene effettuato direttamente all’agriturismo.
Chi vuole può dormire a Rovofiorito.
Rispetto alla conduzione del ritiro, da quest’anno vogliamo avvalerci della tradizione pali di dana, una parola che significa generosità. Così ciascuno offrirà quanto potrà e vorrà, sulla base del proprio desiderio e della possibilità di dare
Per iscriversi inviare la propria richiesta compilando il modulo allegato a questa informativa e firmando il consenso al trattamento dei dati personali raccolti dal conduttore, all’indirizzo mail cecilia.waldekranz@gmail.com. Per qualsiasi necessità contattare Cecilia
Il Ritiro Mindfulness viene effettuato con un numero minimo di 8 partecipanti e massimo 12. Si consiglia un abbigliamento comodo. Se qualcuno possiede già un proprio panchetto o cuscino per la pratica, è consigliabile portarlo. Si prega di comunicare le proprie necessità per i pasti, soprattutto in caso di allergie o intolleranze alimentari. Per dormire presso Rovofiorito bisogna portare il sacco a pelo e il necessario per l’igiene personale.